L'ODORE DELLA FELICITÀ: NINA E IL PESO DELL'ALCOLISMO




Cover del romanzo L'odore della felicità dell'autrice Simonetta Mannino

Nina e l’ombra dell’alcol: quando l’infanzia si misura con le fragilità dei genitori

Nel romanzo L’odore della felicità, la protagonista Nina cresce in un contesto familiare segnato dall’assenza di punti di riferimento solidi e da una madre alcolizzata. È un aspetto che attraversa silenziosamente tutta la sua esistenza, condizionando le sue scelte, il suo modo di amare e di percepire se stessa.
Attraverso Nina, il libro racconta non solo una storia individuale, ma una realtà che appartiene a molti: l’infanzia vissuta accanto a un genitore dipendente dall’alcol.

L’alcolismo: una dipendenza che ricade sulla famiglia

Quando si parla di alcolismo, troppo spesso si pensa solo alla persona che beve. In realtà, le conseguenze si allargano come cerchi concentrici, colpendo soprattutto i figli. L’alcol diventa un terzo incomodo in casa: ruba attenzioni, affetto e stabilità, lasciando spazio a insicurezza e paura.
Nina, con la sua sensibilità, incarna proprio questo: una bambina costretta a crescere troppo in fretta, a fare i conti con una madre presente e assente al tempo stesso.

Il silenzio e la vergogna

Uno degli aspetti più dolorosi dell’alcolismo genitoriale è il silenzio che lo accompagna. I figli imparano presto a nascondere, a non parlare, a sopportare. Crescono con un fardello invisibile: il senso di vergogna e l’incapacità di fidarsi pienamente degli altri.
Nina non è diversa: il suo percorso nel romanzo riflette il tentativo di spezzare quel silenzio, ma anche la difficoltà di lasciarsi alle spalle cicatrici così profonde.

L’eredità emotiva di un genitore alcolizzato

Vivere con un genitore dipendente dall’alcol lascia un’eredità invisibile:

  • difficoltà nelle relazioni affettive,
  • paura dell’abbandono,
  • tendenza ad assumersi colpe che non ci appartengono,
  • difficoltà a chiedere aiuto.

In L’odore della felicità tutto questo viene narrato con delicatezza e forza, mostrando come Nina cerchi di sopravvivere e reinventarsi, pur portando dentro di sé un peso antico.

La letteratura come specchio e riscatto

Raccontare una storia come quella di Nina significa dare voce a tante vite silenziose. La narrativa diventa uno specchio in cui il lettore può riconoscere dinamiche personali o familiari, ma anche uno strumento di riscatto. L’odore della felicità non si limita a mostrare la caduta, ma cerca di restituire dignità alle ferite e di far emergere la possibilità di un cambiamento, di un futuro diverso.

Il tema dell’alcolismo genitoriale, affrontato attraverso gli occhi di Nina, ci ricorda che ogni dipendenza non riguarda mai solo chi la vive in prima persona, ma tutto il contesto che la circonda. Parlare di queste storie significa abbattere muri di silenzio e aprire spiragli di consapevolezza.

📌 Hai mai letto romanzi che affrontano il tema delle dipendenze familiari? Ti invito a condividere la tua opinione nei commenti e a scoprire la storia di Nina qui.