SCRIVERE PER RITROVARSI: QUANDO LA PENNA DIVENTA VOCE

Illustrazione by Bianca Van Dijk
 


Scrivere non è mai stato un passatempo, né un semplice gesto creativo. Per me è sempre stato un atto necessario, un modo per rimettere insieme i pezzi, per dare forma a ciò che dentro restava caotico e muto. Ogni volta che prendo in mano la penna, non lo faccio per inventare mondi lontani, ma per ritrovare parti di me stessa.

Nei miei romanzi porto le ferite, le paure, le fragilità che appartengono a tutti. Raccontarle significa non lasciarle sole, trasformarle in voce, renderle condivisibili. Credo che la scrittura sia un ponte invisibile tra chi scrive e chi legge: io metto nero su bianco il mio respiro, e dall’altra parte qualcuno lo riconosce, lo sente suo. È questo che rende viva la letteratura: il ritrovarsi.

Scrivere è un modo per dare voce a ciò che spesso resta in silenzio dentro di noi. Nei miei romanzi porto frammenti di vita, esperienze dure ma autentiche, che diventano parole e personaggi. La scrittura è un ponte: io la percorro per liberarmi, e il lettore la attraversa per riconoscersi.

📌 Le parole hanno senso solo se trovano lettori. Diventa parte del viaggio: i miei libri ti aspettano qui.