L'amore in tre romanzi: tra cura, abisso e memoria

 

Cover dei romanzi

Se c’è un tema che non smette mai di tormentare e affascinare scrittori e lettori, è l’amore. Non quello da cartolina, ma quello che fa male, che ti cambia la pelle, che ti costringe a guardarti allo specchio e a non riconoscerti più. La letteratura, da sempre, lo esplora in tutte le sue contraddizioni. Oggi ti porto dentro tre romanzi che lo raccontano in modi diversissimi, eppure complementari.

Del sangue non mi importa – L’amore che nasce dalle ferite

Martina, la protagonista del mio romanzo, porta addosso cicatrici invisibili: un’infanzia segnata dall’abuso, una giovinezza corrosa dalle droghe, relazioni fragili come vetro. Per lei l’amore non è un colpo di fulmine, ma un riconoscersi nell’altro attraverso le crepe.

È un amore imperfetto, fragile, ma proprio per questo autentico. Non redime magicamente, non cancella il dolore, ma lo rende condivisibile. L’amore qui è resistenza: la possibilità di non sprofondare da soli.

Cime tempestose di Emily Brontë – L’amore che divora

Heathcliff e Catherine incarnano la versione più selvaggia e distruttiva dell’amore: passione assoluta, odio e attrazione che si intrecciano fino a diventare tossici.

Il loro legame non è rifugio ma tormento, un fuoco che arde fino a consumare tutto: loro stessi, chi li circonda, persino la terra che abitano. In Brontë l’amore non è mai tenero, è un uragano che lascia dietro di sé macerie e ossessioni.

Norwegian Wood* di Haruki Murakami – L’amore come perdita e nostalgia

Murakami ci regala invece un amore silenzioso, fragile, fatto di pause e assenze. Toru e Naoko vivono un legame segnato dal dolore e dall’impossibilità: un sentimento che non riesce a salvarli, che resta sospeso tra memoria e malinconia.

Qui l’amore è un filo sottile che unisce, ma non basta a trattenere. È una riflessione sulla crescita, sulla fragilità dei rapporti e sul fatto che, a volte, l’amore è destinato a trasformarsi in ricordo.

Tre amori, tre verità

Dalle ferite che cercano conforto, alle passioni che bruciano, fino alla nostalgia che accompagna la perdita: questi tre romanzi ci mostrano che l’amore non è mai un’esperienza unica. È molteplice, contraddittorio, universale proprio perché ognuno lo vive a modo suo.

E forse è per questo che, ancora oggi, la letteratura non smette di raccontarlo: perché nessuna storia d’amore è mai uguale a un’altra.

📌E tu? Ti riconosci di più nell’amore che cura, in quello che divora o in quello che resta sospeso nella memoria?