Scegli il tuo trono
Che sia il divano, la poltrona di tua nonna o il letto sfatto, non importa: l’essenziale è che sia un posto in cui ti senti comodo. Se la schiena protesta dopo dieci minuti, non è il posto giusto. (Piccolo consiglio: la vasca da bagno sembra romantica, ma non lo è. I libri non galleggiano).
Bevi qualcosa che non ti distragga
Tè, tisana, caffè, bicchiere di vino. Sì, anche il vino va bene, basta che non diventi una degustazione da sommelier che ti fa perdere il filo del capitolo. L’acqua liscia resta sempre la campionessa di sobrietà.
Il nemico numero uno: il telefono
Mettilo in modalità aereo. No, non basta girarlo a faccia in giù. Lo smartphone è il vero killer della concentrazione: un attimo stai leggendo Proust, e due secondi dopo stai guardando reel di gattini con il cappellino.
La colonna sonora giusta
C’è chi ama il silenzio monastico, chi preferisce playlist strumentali (no, non quella trap da 200 bpm). Una buona regola: se inizi a canticchiare, non stai più leggendo.
La durata conta
Dimentica le maratone infinite: meglio sessioni brevi ma intense. Anche mezz’ora di lettura al giorno può trasformarsi in puro godimento. È come con il cioccolato: pochi quadratini, ma buoni.
Il libro giusto al momento giusto
Non esiste un manuale universale: a volte hai bisogno di un romanzo che ti strappi l’anima, altre volte di una lettura leggera che ti faccia ridere. Segui l’umore del giorno: leggere non deve mai sembrare un compito in classe.
Impostare una buona sessione di lettura significa trovare il tuo equilibrio personale, fatto di piccole abitudini che rendono speciale quel momento. Non serve essere perfetti: basta volersi regalare tempo di qualità con le parole.
E tu, come organizzi la tua sessione di lettura ideale? Raccontamelo nei commenti, così costruiamo insieme il “manuale di sopravvivenza del lettore moderno”.
📌 Se ti è piaciuto questo articolo e pensi che la tua sessione di lettura meriti di diventare epica, iscriviti a FraLeCarte: il blog dove i libri non si prendono troppo sul serio, ma lasciano sempre il segno
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