Ci sono recensioni che non sono semplicemente giudizi su un libro, ma veri e propri racconti di vita. È quello che mi è accaduto con la splendida testimonianza che un mio ex compagno di scuola ha voluto condividere dopo aver letto il mio romanzo Del sangue non mi importa.
Le sue parole mi hanno emozionata perché non parlano soltanto del libro, ma anche di un passato condiviso, di ricordi d’infanzia e di quegli sguardi che, a volte, vedono più di quanto si riesca a dire.
Nella sua recensione, pubblicata su Facebook, racconta di come ci siamo conosciuti da bambini, di quella mia timidezza che spesso mi faceva apparire distante, e di come, dopo tanti anni di silenzio, ci siamo “ritrovati” attraverso la scrittura.
E poi, il suo sguardo da lettore:
“Ho così acquistato e letto tutto d’un fiato il suo romanzo. Forte, duro, a tratti scabroso, ma pure reale e sincero. Una storia drammatica, dolorosa, e allo stesso tempo tenera e dolce […] Simonetta ha la capacità di immergere le persone nel suo racconto grazie a descrizioni minuziose che ti tengono incollato alla storia, e che ti permettono di cogliere ogni stato d’animo vissuto dai protagonisti, fino a percepire odori e profumi.”
Parole che custodirò con gratitudine, perché arrivano non solo dal cuore di un lettore, ma anche dalla memoria di chi ha condiviso con me un pezzo di strada.
Del sangue non mi importa è nato come un romanzo intimo ed esistenziale, ma leggere recensioni come questa mi ricorda quanto la scrittura sappia unire tempi e vite diverse, riportando a galla emozioni dimenticate.
Ecco perché voglio dire grazie: non solo per la lettura, ma per aver intrecciato di nuovo i nostri cammini.
📌 Se vuoi leggere anche tu Del sangue non mi importa lo trovi qui.