Illustrazione by Bianca Van Dijk |
Quando i libri ti giudicano: le stranezze dei lettori incalliti
Chiunque ami leggere sa che ci sono due tipi di persone: chi apre un libro e si gode la storia, e chi lo trasforma in un rituale maniacale degno di un film di Wes Anderson. Spoiler: io appartengo alla seconda categoria.
1. La sindrome del segnalibro perfetto
C’è chi usa biglietti del treno, scontrini, foglietti volanti. E poi ci sono i puristi che considerano sacrilegio qualsiasi cosa che non sia un segnalibro ufficiale. Personalmente, credo che il vero segnalibro sia quello che trovi nel momento del bisogno. Una volta ho usato perfino un cerotto (pulito, eh).
2. Non piegare le orecchie!
Ogni volta che vedo qualcuno piegare l’angolo di una pagina mi sento male come se stesse spezzando un’ala a una farfalla. Certo, il libro sopravvive… ma dentro di me muore qualcosa.
3. Il dramma delle edizioni diverse
Hai il primo libro della saga in brossura economica e l’ultimo in edizione deluxe con copertina rigida? Ecco, adesso non dormirai mai più tranquillo.
4. L’arte del “leggo solo un capitolo e poi dormo”
Traduzione: le 3 di notte, occhi sbarrati, e tu che ripeti “ancora una pagina” come un mantra.
5. Il giudizio silenzioso dei libri non letti
Ogni volta che entri in libreria giuri che non comprerai niente, perché a casa hai già una pila di libri che ti guardano dall’alto della mensola con espressione accusatoria. Eppure… torni a casa con altri tre romanzi.
Essere lettori incalliti significa convivere con piccole follie quotidiane che ci rendono teneramente ridicoli. Ma alla fine, meglio essere giudicati dai libri che annoiati dalla vita.