Lo sguardo di un blog su L'odore della felicità

Cover del romanzo L'odore della felicità di Simonetta Mannino


Ogni libro, una volta pubblicato, non appartiene più soltanto a chi lo ha scritto: appartiene ai lettori, che lo interpretano, lo vivono, lo fanno proprio. Per questo leggere una recensione è sempre un’emozione speciale: è come guardare il romanzo attraverso occhi nuovi.

Il blog Opinions on books ha dedicato una recensione al mio romanzo L’odore della felicità, restituendone con grande sensibilità i temi più profondi.
Nina, con la sua fragilità e il suo coraggio, è stata colta come simbolo di tante vite che cercano un riscatto, un senso, una luce nonostante il dolore.

Un dialogo tra chi scrive e chi legge

Quello che mi colpisce ogni volta è come le recensioni riescano a mettere in evidenza aspetti che, a volte, nemmeno l’autore nota pienamente durante la scrittura. È il segno che un libro non è mai un oggetto statico, ma un ponte che cambia a seconda di chi lo attraversa.

Grazie di cuore

Un grazie sincero a Opinions on books per lo spazio dedicato e per le parole profonde. È grazie a queste voci che la storia di Nina continua il suo viaggio, raggiungendo nuovi lettori e nuove emozioni.

📌 Se anche tu hai letto L’odore della felicità, mi farebbe piacere conoscere le tue impressioni. Puoi lasciare un commento qui sotto o scrivermi direttamente: ogni voce arricchisce il cammino di questo libro. Grazie per accompagnarmi in questo viaggio tra parole ed emozioni.


La recensione di Opinions on books

La protagonista di questo libro l'odore della felicità lo sente molto poco, solo filtrato dai ricordi della sua infanzia o in occasioni particolari.

Un vissuto familiare travagliato, una sorella ingombrante, una vita indipendente, fatta sì di proprie scelte, ma quasi obbligate.

La storia di una ragazza particolare, disinibita e al tempo stesso profondamente chiusa in se stessa, che si violenta per affrontare la violenza del mondo. 

Il racconto di una morte, quella della madre, inframezzato da reminiscenze di una vita vissuta all'estremo; la voglia di libertà, conquistata in famiglia e persa nel lavoro.

Già, perché la protagonista per quanto una brava ragazza si ritrova a fare prima la spogliarellista e poi la prostituta. Anche se dovrebbe essere più smaliziata è una ragazza semplice, per bene, e finisce con l’innamorarsi di un cliente.

La prosa è inusuale, non è il solito stile narrativo, ha un che di poesia, a tratti un che molto grande. Alcuni passaggi sono delicatamente dolorosi, struggenti, altri crudi e realistici.

Il finale, amaro, non è scontato per quanto annunciato.

Si può dire che ci sai tutta la poetica dell’amore e della morte, il dolore e la passione, a tratti l’alienazione del sé dal resto mondo. L’intensità del racconto richiede un certo spirito nella lettura.

A cura di Andrea Leonelli